Può essere che una persona la conosci da sempre, non come senso anagrafico del termine ma come
dimensione ideale dell’anima e loro si conoscevano dai tempi dei primi anni di scuola ma in realtà si
conoscevano da sempre perchè l’affinità di intenti, di visioni, di progetti ed idee era tale che nessuno
poteva disconoscere questo dato peculiare del loro rapporto.
Ebbene, se conosci qualcuno da sempre, non puoi celargli misteri. O, almeno, non puoi celarglieli a
lungo.
Quindi era molto chiaro, alla ragazza, il trascorso di vita di lui, la sua difficoltà famigliare che a
volte, pareva insormontabile. La solitudine lo attanagliava da quando era piccolo perchè nessuno
voleva prendersi cura di lui. La sua famiglia era sempre molto impegnata.
Poi suo padre era scomparso, sua madre si era allontanata e suo fratello continuava ad evitarlo.
Aveva diversi problemi caratteriali, Luke, perchè la sua famiglia non era stata mai presente per lui
impegnata com’era a pensare al benessere materiale.
Ma la sua famiglia era anche ricca di segreti e lui non sapeva bene che lavoro faceva suo padre e i
segreti accompagnano da sempre l’evolversi di una società e delle sue culture e quindi Luke cercava
di convivere con quelli.
Adesso, dentro quella camera da letto, era diventato giorno e la grande parete vetrata permetteva
alla luce solare di inondare la stanza.
Entrambi dormivano.
Poi, un colpo al vetro fece saltare tutt’e due di scatto.
Rimasero per un po’ a fissarsi e ripresa coscienza si alzarono in piedi.
-Chi può essere?! Gli chiese spaventata.
-Non lo so! Ma resta li dove sei! Affermò. Poi corse verso l’armadio, vi rovistò dentro e
prese con se una pistola.
-Da quanto tempo hai una pistola? Non ti sembra che avresti dovuto dirmelo?! Sostenne
incredula.
-Aspetta lì, io vado a vedere. Replicò Luke schivando la domanda.
Si recò al piano di sotto, pensando di poter sorprendere qualcuno sul fatto.
Uscì quatto da una porta finestra e si immerse nella vegetazione del giardino ma non trovò nessuno
se non un biglietto che gli comunicava un luogo e un orario.
Lo prese e tornò su in camera, da Luise.
– Ebbene? Chiese la ragazza.
– Ecco. Replicò porgendole il biglietto.
– Andrai? Gli chiese scrutandolo.
– Devo andare. Rispose
– Perchè?! Le disse.
– Qualcuno vuole vedermi! Sostenne a chiare lettere.